Ci sono luoghi nel Nord Est della Sardegna in cui si coglie, in un solo istante ed in un unico sguardo, la potenza di madre natura, contro la cui forza l’uomo non può fare nulla, ma può solo rallegrarsi dello spettacolo meraviglioso che lei sa offrire.
Accasciata su un vasto promontorio di 112 metri, a picco sul mare, prende vita la Roccia dell’Orso, un monumento naturale che domina tutta la baia smeraldo, nel territorio di Palau.

Una roccia granitica scalfita dal vento e levigata dalla salsedine che ha assunto una forma unica, che segue le curve affusolate del corpo di un orso, accovacciato sulle zampe posteriori. Una pietra possente, grande e maestosa come l’animale di cui porta il nome, addolcita da una rigogliosa macchia mediterranea che esplode di colore. La Roccia dell’Orso fu citata dal geografo Tolomeo già nel II secolo DC e secondo la leggenda fu qui che Omero ambientò l’episodio dell’approdo di Ulisse nella terra dei Lestrigoni.
L’arrivo alla roccia è un po’ un’avventura, di quelle che la Sardegna, con i suoi itinerari mozzafiato, sa regalare ad ogni viaggiatore che abbia la pazienza e la voglia di seguirne le tracce. Capo d’Orso è un luogo speciale che va assaporato piano piano, godendo di ogni angolo di questo lembo di terra incontaminato. Il panorama finale, sull’arcipelago della Maddalena, sarà la ricompensa gradita per tutti coloro che avranno saputo attendere con pazienza l’arrivo sino in cima.