Buona parte del patrimonio naturalistico della Sardegna discende unicamente dagli ecosistemi delle “zone umide”. Le quelle del Sarrabus costituiscono nel loro insieme il terzo sito naturalistico per importanza del genere nell’isola, dopo quelli dell’Oristanese e del Cagliaritano.

L’elemento che meglio definisce la ricchezza naturalistica delle zone umide del territorio del Sarrabus ove si registrano peraltro i maggiori sforzi di tutela (a livello locale e internazionale), è l’insieme definito come “Stagni di Colostrai, delle Saline e di Feraxi”. L’avifauna di questo sito è la componente più interessante dal punto di vista naturalistico, con alcune specie rarissime come la beccaccia di mare, la garzetta, il mignattaio e la pesciaiola, che appaiono in questi luoghi durante l’ inverno e assai sporadicamente.

Si registrano inoltre d’estate, altre presenze più o meno frequenti. Il cavaliere d’Italia (abbastanza raro nel resto della penisola), il curioso pollo sultano con il caratteristico piumaggio blu e il becco rosso vivo e l’elegante fenicottero rosa (del quale si contano innumerevoli splendidi esemplari). Il falco pescatore, la volpoca e la spatola sono presenze fisse che indicano ancor più, la straordinaria biodiversità di questo ecosistema. Il complesso degli Stagni di Colostrai e delle Saline, e di Feraxi è oggi un‘oasi naturalistica di grande rilievo sia dal punto di vista turistico che da quello ambientale. Non a caso riconosciuta in Europa quale “Sito d’Importanza Comunitaria e Zona a protezione speciale”.

Da non tralasciare la splendida oasi naturalistica di Molentargius. Oggi infatti, l’omonimo è Parco naturale regionale e ospita una grande colonia di fenicotteri rosa (circa 11.000 splendidi esemplari che lo hanno scelto per la nidificazione). Ad essi si aggiungono ben 180 specie di uccelli diversi tra i quali anche aironi, polli sultani, cavalieri d’Italia, folaghe, germani reali e altre ancora.