C’è chi, parafrasando il famoso epiteto “Sardegna, quasi un continente” non indugia a definirla “continente nel continente”: è l’Ogliastra, uno scrigno di tesori costieri e montani ancora in parte preservati dal turismo di massa.

Fra le spiagge più suggestive, Cala Luna, Cala Fuili e Cala Goloritzè, piscine turchesi di rara bellezza con sabbia sottile e perlata (sono raggiungibili solo con le imbarcazioni o percorrendo lunghi sentieri impervi).

Di colpo il docile paesaggio cede il passo a promontori e pareti a strapiombo sul mare (da visitare le Rocce Rosse di Arbatax), quasi ad anticipare le asperità e il fascino dell’Ogliastra più selvaggia, con gli omonimi Tacchi erosi dal vento, l’aggrovigliata vegetazione fra Barbagia e mare e i cuiles, antiche abitazioni di pastori oggi ripristinate per offrire riparo ai viaggiatori: il Selvaggio blu, il percorso di trekking più bello e più impegnativo d’Europa, non a caso è qui.

Ammaliante e inquietante è Su Gorropu, la gola più profonda d’Europa, mentre poco oltre è l’archeologia nuragica ad appassionare, col famoso villaggio di Tiscali.


Non stupiscano i sapori decisi delle tipicità in cucina (culurgiones, formaggi e salumi sono il top): è terra di contrasti, di tinte forti che s’accostano, di aspri profumi di una natura che l’uomo, ospite discreto in queste terre, non ha osato modificare. Come un piccolo continente a sé.
