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Quando ai sapori schietti della cucina sarda fanno da sfondo, letteralmente, alcuni dei paesaggi più straordinari e iconici della Sardegna, il connubio è un’esperienza
sensoriale indimenticabile e totalmente appagante. Nella Barbagia di Oliena, per dire, a metà di una fantastica escursione (a piedi o in fuoristrada) fra le foreste fitte di lecci che ammantano i versanti delle montagne, potrete rifocillarvi all’interno dei pinnettos, gli antichi ricoveri dei pastori di forma circolare costruiti in pietra, tronchi di ginepro e frasche. Sarete immersi e quasi sopraffatti dalla semplicità di questi ambienti pastorali tipici della Sardegna che sembrano essere rimasti fermi nel tempo. Qui assaporerete carni arrosto, formaggio pecorino, ricotte e pane carasau. Il tutto accompagnato dall’immancabile vino Cannonau. Altrettanto affascinante ed evocativo il viaggio nel gusto della regione sud occidentale del Sulcis, fra
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miniere dismesse oggi emblema di un’archeologia industriale sempre più premiata dai visitatori. Sono luoghi, come tanti altri in quest’area dell’Isola sarda, che raccontano la vita dura delle famiglie di minatori che vivevano nei piccoli villaggi – oggi restaurati e accoglienti – costruiti apposta nelle vicinanze dei punti di estrazione. Nel territorio di Narcao, per dirne un’altra, la miniera di Rosas e l’agglomerato di casette dei minatori offrono un’esperienza culinaria unica: in uno scenario suggestivo si pranza a base di specialità locali a chilometro zero, formaggi pecorini e caprini e il locale e ottimo vino rosso Carignano. Spostandoci sulla costa, anzi sull’acqua, il risultato è ugualmente un trionfo per gli occhi e il palato. Ciò capita quando una gita in barca nel Golfo di Orosei culmina con un pranzo a bordo a base di pesce arrosto, in tandem con un buon bianco Vermentino fresco, sospesi sulle acque color smeraldo su cui dominano le imponenti e magnifiche falesie che vi cadono a strapiombo. Natura e gusto alla massima potenza.