Una meraviglia che si può vivere “a pelle” e con gli altri sensi, come assaporare i profumi di lentischi e mirti o sentire la brezza o i suoni del mare, o godersi la frescura all’ ombra di secolari ginepri, spontanei e protetti, che caratterizzano le spiagge di Porto sa Ruxi, Porto Giunco, Campulongu. Cagliari, il capoluogo sardo, con il suo porto, stazione ferroviaria e il vicino aeroporto dista un’ ora circa di auto.
Chi arriva a Villasimius si trova nell’ imbarazzo di scegliere le sue mete.
Stilare la propria lista delle spiagge preferite è stimolante. L’ offerta è ampia: ben oltre una decina ognuna con la sua particolarità e il suo fascino. Solo una è a numero chiuso e a pagamento, Punta Molentis, con le sue acque turchesi e la spiaggia dalla sabbia bianca e finissima che a sera si colora di rosa.
Protetta da lembi di costa rocciose, ricoperta di macchia mediterranea, porta i segni delle vecchie cave di granito sul mare.
Fondali bassi, dune, coperte da flora mediterranea e, a ridosso, lo stagno di Notteri, habitat di fenicotteri rosa, a separarli dal mare una lunga striscia di sabbia bianchissima: ecco Porto Giunco. Ha la forma a mezzaluna e lo skyline disegnato da montagne e rocce l’incantevole spiaggia del Timi Ama. Fondali bassi si trovano anche a Porto Sa Ruxi, tra il bianco delle dune e il verde della vegetazione, particolarmente indicata per immersioni subacquee. Illuminata da un antico faro, l’ Isola dei Cavoli, da raggiungere in barca, è la giusta meta per una gita in barca con avvistamento di delfini e barracuda.
Ma il fascino è anche nel variopinto arenile di Cala Burroni, tra ciottoli, rocce, sassolini e il promontorio di Capo Carbonara a proteggerlo dai venti. O ancora la spiaggia del Riso. A indicare Capo Boi con la lunga spiaggia e costellazione di calette nascoste tra le scogliere è la torre d’avvistamento spagnola di fine ‘500.
Fra due costoni che la riparano dal maestrale c’è l’ attrezzatissima Campus. Fondale basso, sabbia finissima e acqua di un turchese-cartolina, ecco l’ estesa Campulongu.
Con la maschera lo spettacolo di ricciole e cernie è assicurato.
Irrinunciabile, poi, una giornata a Cava Usai: adatta per lo snorkeling, con le rocce e gli scogli in mare, cui si aggiunge il fascino dei resti di archeologia industriale della vecchia cava di granito. L’ abbinata acque cristalline e sabbia fine ben si adatta anche alla spiaggia di Simius, o quella di Is Traias, o ancora la baia di Cala Caterina, per chi desidera un luogo poco affollato.
Sono le perle di un gioiello che brilla oltre che per le splendide baie, per le tante attrazioni.
Villasimius è anche passeggiate in centro, a sera, tra bancarelle, artigianato, shopping, artisti di strada, musica e tavolini all’ aperto nella zona pedonale. Tra la freschezza di un cono gelato, aperitivi al tramonto, piatti a base di pesce o terra, o assaggi di Sa Costedda, focaccia a base di pomodoro fresco impastata con la sua polpa pressata.
Delizioso e identitario snack da passeggio.
Per chi ama le tradizioni il 17 luglio può prendere parte alla suggestiva processione della “Madonna del naufrago”. Dal paese al porto si raggiunge con le imbarcazioni l’ Isola dei Cavoli. Qui viene deposta una corona di fiori accanto alla statua della Madonna del Naufrago adagiata sul fondale marino e realizzata nel 1979 dal grande e compianto scultore Pinuccio Sciola. Il paesaggio di Villasimius è ricco di storia e antichissime testimonianze dal neolitico con le domus de Janas della Spiaggia del Riso al nuragico con le
Tombe dei Giganti e i nuraghi.
Da qui al tempio Fenicio di Cuccureddu, e poi ancora un piccolo edificio termale di epoca romana da cui proviene una statua marmorea di Igea che si può ammirare tra le vetrine del museo. È uno dei pezzi forti custoditi nelle sale del Museo Archeologico, diretto da Elisabetta Gaudina, accanto a anfore, ex voto, specchi in bronzo di età punica e monete romane.
Un allestimento arricchito anche dall’ esposizione di preziosi pezzi di archeologia subacquea, come i carichi di alcuni relitti rinvenuti lungo la costa. A sottolineare il dialogo e il legame tra il museo Archeologico e quello del Mare.
Quest’ ultimo, intitolato all’ armatore “Giorgio Capai”, allestito a Casa Todde, testimonia i secoli di storia dell’attività e cultura marinara a Villasimius. In esposizione permanente 700 oggetti collezionati in anni di lunghi e avventurosi viaggi in tutto il mondo.Tra questi una preziosa riproduzione dell’ Andrea Doria, unico esemplare in Sardegna, realizzata da uno degli ultimi maestri d’ ascia ancora in attività, Luciano Zara. Con il biglietto unico si possono visitare i due musei e la Fortezza Vecchia, monumento che ospita uno spazio espositivo e situata in uno straordinario punto panoramico. Andar per siti, musei, fortezze, oltre che per mare, arricchisce, amplia le vedute. Perché oltre le calette e gli arenili esiste una comunità nel territorio con una storia e una cultura da scoprire.